Considerata molto spesso un tabù, la masturbazione femminile è in realtà una pratica che aiuta a stare meglio sia fisicamente che mentalmente. In passato, l’autoerotismo e il sesso venivano tacciati come pratiche che andavano contro i dogmi religiosi cristiani e, quindi, considerati forme di peccato. Invece, la scienza moderna ha scoperto che la masturbazione offre dei “benefici psicologici” non indifferenti.
La conoscenza approfondita delle diverse tecniche di masturbazione è un grande aiuto nel rapporto di coppia. Inoltre è anche capace di offrire alla donna la possibilità di esplorare le proprie fantasie erotiche attraverso un processo di liberazione chiamato “immaginario erotico”, ossia la creazione di immagini a sfondo sessuale che provocano eccitazione. Come funziona? Continuare a leggere questo articolo per saperlo.
In che modo una donna può raggiungere il massimo dell’eccitazione con l’autoerotismo? Tramite l’utilizzo di alcune “pratiche di masturbazione“. Quali sono e come vanno utilizzate nel modo giusto? In realtà, le tecniche di masturbazione sono quasi infinite, ma bisogna utilizzare soltanto quelle che riescono a generare estremo piacere. Quali sono le più utilizzate? Continuare a leggere questo articolo per conoscerle.
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Masturbazione femminile: un tabù da sfatare
Parlare di masturbazione femminile crea imbarazzo? Non dovrebbe, perché alla fine si tratta di una pratica di piacere molto diffusa e praticata. Chi ancora lo considera argomento off-limits, deve rivedere le proprie opinioni in merito. “La diffusione di questa pratica nel mondo femminile è diventato un modo per comprendere meglio l’autoerotismo e le sue enorme potenzialità nel produrre non solo piacere ma anche indipendenza”.
Considerando le radici profondamente cattoliche del nostro Paese, per diversi secoli l’autoerotismo è stato associato al peccato e i giovani venivano costantemente dissuasi a non praticarlo. A questo si è aggiunta la mancanza di un’adeguata educazione sessuale, che ha comportato una serie di problematiche psicologiche direttamente collegate a una mancata e approfondita conoscenza del proprio corpo e delle sue funzionalità.
In fondo, le cronache del passato raccontano nei dettagli i numerosi casi in cui era vietato anche sfiorarsi. Considerando che quanto detto era rivolto alla sessualità maschile, è difficile non immaginare in che termini venisse considerata quella femminile.
Intanto, col passare degli anni, la scienza ha offerto un quadro molto più chiaro e esaustivo in merito a questo tabù, affermando senza alcun dubbio che la masturbazione nelle donne offre degli evidenti benefici. Ad esempio, durante la quarantena per la pandemia di Covid-19, la masturbazione giornaliera ha alleviato la pressione psicologica direttamente connessa alla mancanza di socializzazione.
Fa male o no masturbarsi? Ecco cosa dice la psicologia
La repressione sessuale che affonda le radici nel dogma religioso non ha fatto altro che diffondere paura e bigottismo nei confronti del sesso. È la masturbazione? Vista peggio del sesso di coppia, il quale almeno veniva pur sempre considerato come mezzo per procreare, seppur dentro determinati limiti e precetti.
La domanda adesso è: masturbarsi fa male? Assolutamente no! Corpo e mente durante tale pratica ricevono degli indubbi benefici, come il rilascio di endorfine, fondamentali per contenere o rimuovere lo stress. Questa reazione chimica del corpo non fa altro che migliorare alcuni aspetti della vita, come le condizioni del sonno e il recupero delle energie necessarie per affrontare le diverse sfide che la routine quotidiana impone.
Entrando nel merito della “masturbazione femminile”, una donna riesce a tenere allenato il pavimento pelvico, con indubbi benefici quali mestruazioni meno dolorose, un maggiore afflusso di sangue in direzione della vagina e una migliore lubrificazione.
Conoscere in modo approfondito le diverse tecniche di masturbazione è fondamentale per il rapporto di coppia, soprattutto perché essere consapevoli del proprio corpo rende più facile la condivisione di desideri e sensazione con il proprio compagno, il quale capirà cosa veramente vuole la sua controparte femminile.
“La mente riceve numerosi stimoli durante l’atto di masturbarsi”
Ecco perché l’autoerotismo femminile è fondamentale nell’ambito psicologico. Grazie a esso, le donne possono dare sfogo a tutte le fantasie erotiche e ai desideri sessuali insiti nel loro inconscio attraverso un processo di liberazione chiamato “immaginario erotico”.
Di cosa si tratta? Creare immagini mentali a sfondo sessuale che non fanno altro che far scattare la molla dell’eccitazione e, di conseguenza, quella necessaria lubrificazione per raggiungere il piacere. Naturalmente, affinché l’immaginario erotico funzioni al meglio, le donne devono accettare la masturbazione come fenomeno sociale ed essere convinte che fa bene sia al corpo che alla mente.
Masturbazione femminile: le migliori tecniche
Le tecniche di masturbazione sono infinite. La cosa importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo, seguire l’istinto e condividere le esperienze accumulate. È naturale che tutto ciò riesce a esprimersi al meglio soltanto nel momento in cui una donna impara a capire come masturbarsi al meglio per raggiungere il piacere, senza necessariamente avvertire dolore.
Di seguito, le tecniche di masturbazione più utilizzate:
- Masturbazione anale: considerata per lungo tempo un tabù nel tabù, questa tecnica è in realtà ottima per raggiungere il piacere. La zona dell’anno è piena di terminazioni nervose che, efficacemente stimolate, producono una forte eccitazione. Una tripla stimolazione è la tecnica migliore, con le dita di una mano a massaggiare il clitoride, l’altra a masturbare la vagina e il liquido dell’eiaculazione in direzione dell’ano, che ha bisogno di essere lubrificato per la penetrazione. Tramite poi dei movimenti circolari e calzanti, si può procedere a penetrare l’orifizio anale.
- Masturbazione della vagina: è meno praticata di quella clitoridea in quanto la penetrazione è più difficoltosa. Tuttavia, tra le diverse tipologie è quella che crea maggiore piacere, soprattutto se viene combinata alla stimolazione del clitoride. Una volta raggiunto il massimo del piacere, le dita vengono introdotte nella vagina per raggiungere il mitico punto G.
- Masturbazione del clitoride: è il primo passo che avvicina una donna all’autoerotismo. Per una maggiore consapevolezza, l’approccio ideale è l’osservazione della vulva davanti allo specchio. L’esplorazione di questa pratica sessuale è sempre intuitiva e spontanea e spesso accompagnata dalla stimolazione di altre zone erogene. Per renderla più efficace, è fondamentale effettuare dei movimenti circolari con i polpastrelli. Il massimo dell’eccitazione si manifesta quasi sempre a livello fisico in quanto il clitoride è un organo erettile a tutti gli effetti.
- Masturbazione con il ciclo: è possibile praticarla dopo una corretta igiene intima e mediante l’utilizzo di un vibratore o sex toys. Poiché il clitoride non è coinvolto nel ciclo mestruale, è quasi impossibile sporcarsi durante la masturbazione. Questo atto aiuta moltissimo a ridurre il fastidio connesso alle mestruazioni.